Come esportare prodotti Made in Italy con la certificazione alimentare FSSC 2200

Parlare di sicurezza, qualità e certificazioni alimentari è tutt’altro che scontato, ma la sicurezza in ambito commerciale e di conseguenza la protezione della popolazione dai pericoli derivanti dal cibo sono temi non più trascurabili

Da tempo sono a disposizione delle aziende una serie di certificazioni internazionali a cui le aziende produttrici di alimenti, e servizi correlati, possono fare riferimento nell’organizzazione e nello sviluppo della loro attività.

Lo standard internazionale per la qualità alimentare, ad esempio, conosciuto anche semplicemente come FSSC 22000 è nato nel 2009 per rispondere all’esigenza di migliorare ed approfondire i contenuti della ISO 22000, applicabile a qualsiasi operatore della filiera agroalimentare.

Nello specifico si è intervenuti integrando i requisiti previsti dalla ISO 22000 con quanto previsto da altre norme come la ISO/TS 22001 e la PAS 220, relativa ai requisiti specifici da verificare nell’analisi di standard di sicurezza specifici per la filiera agroalimentare.

Come ci dice Sistemi & Consulenze che si occupa di guidare le organizzazioni nel processo di certificazione alimentare, l’obiettivo di tale ampliamento è quello di allineare la filiera agroalimentare alle esigenze di produzione e trasformazione degli alimenti, nonché quelle di mercato.

Per approfondire le modalità di raggiungimento della certificazione FSSC 22000 puoi visitare questa pagina, dove potrai trovare consigli ed informazioni molto utili.

Certificazione alimentare FSSC 22000: cosa c’è da sapere

Le certificazioni alimentari e internazionali sono costituite da una serie di norme e standard necessari per valutare la conformità dei prodotti ai requisiti di sicurezza, qualità e legalità alimentare. Il commercio dei prodotti alimentari è ormai globalizzato e offre notevoli vantaggi ai consumatori. Allo stesso modo i consumatori hanno possibilità di entrare in contatto con tantissimi alimenti di qualità, affidabili e convenienti, così da poter soddisfare le richieste e le aspettative in ogni momento

Da ciò deriva la necessità di nuovi sistemi, relativi alla produzione e al consumo degli alimenti, nel rispetto della salute. E’ qui, infatti, che entrano in gioco certificazioni specifiche come la GAP (Good Agricultural Practices), la GMP (Good Manufacturing Practices), la GHP (Good Hygiene Practices) e l’HACCP (analisi dei rischi e dei punti di controllo critico), con appositi standard e pratiche di accreditamento. Tra queste rientra proprio il sistema di gestione della sicurezza in campo alimentare.

La certificazione del sistema di sicurezza alimentare (FSSC 22000) per la sicurezza e la gestione della qualità degli alimenti e dei mangimi è un vero e proprio schema riconosciuto a livello internazionale per definire la certificazione della sicurezza alimentare da applicare a tutte le organizzazioni facenti parte della filiera alimentare, senza limiti di dimensioni e complessità.

Tale schema, il cui nome specifico è proprio Food Safety System Certification Scheme, si basa sulle norme ISO e definisce i requisiti necessari per sviluppare, attuare e avviare concretamente il sistema di gestione della sicurezza alimentare.

Tale certificazione, riconosciuta dal GFSI e dall’European Cooperation for Accreditation, è sintomo di un impegno nel settore della sicurezza e avvalersene comporta una serie di vantaggi che si ripercuoteranno su vari aspetti organizzativi.

Nello specifico la FSSC 22000 aiuta a:

  • fornire una metodologia precisa per identificare e gestire le questioni relative alla sicurezza alimentare,
  • garantire che il modello di certificazione ISO sia utilizzato nell’arco dell’intera filiera alimentare,
  • determinare, in modo flessibile, le modalità con cui l’azienda soddisferà i requisiti richiesti per la struttura e la documentazione del sistema di gestione della sicurezza alimentare.

Lo scopo di certificazioni di questo è dunque quello di rendere univoci i requisiti e i metodi di certificazione per i sistemi di sicurezza alimentare nella catena che coinvolge gli alimenti, così da poter fornire un apposito certificato di sicurezza alimentare valido a livello internazionale.

Lo standard 22000 di FSSC, infatti, consente di poter controllare concretamente le diverse fasi di produzione, comprese la preparazione, la produzione, il confezionamento e la distribuzione dei prodotti alimentari.

Standard internazionale per la qualità alimentare: vantaggi operativi e organizzativi

Una certificazione come la FSSC 22000 apre le porte a tutta una serie di altri vantaggi per le aziende e di conseguenza è un passo importante nell’ottica di un ampliamento verso nuovi mercati, soprattutto esteri.

In merito a questo  aspetto, infatti, non si può non sottolineare che la certificazione aiuta a fornire concreta evidenza dell’impegno profuso nella garanzia della sicurezza alimentare, che si traduce in maggior fiducia da parte dei clienti. Diretta conseguenza di ciò è un maggiore coinvolgimento dei dipendenti, una maggiore consapevolezza dei rischi alimentari e della promozione della sicurezza.

 

In altre parole dovrebbero essere così individuati tutti i processi produttivi comprensivi dell’assunzione di materie prime, l’utilizzo di additivi, la scelta dei materiali per l’imballaggio e le caratteristiche effettive del prodotto finale in modo che tutti i processi che coinvolgono la catena alimentare siano concretamente tracciabili.

Questa certificazione è comunque piuttosto recente ed è così specifica che può davvero rappresentare un vantaggio molto competitivo tale da influenzare in modo positivo anche l’immagine dell’azienda.

Come ottenere la certificazione FSSC 22000

La sicurezza alimentare è un vero e proprio ciclo scientifico del sistema che delinea il trattamento, la preparazione, la conservazione e la consegna degli alimenti ai consumatori finali. Lo scopo è quello di prevenire l’insorgere fattori quali biologici, chimici e fisici che possono causare malattie trasmesse proprio dagli alimenti.

Il processo per la certificazione richiede:

  1. l’applicazione delle ISO 22000 e la PAS 220;
  2. l’implementazione del sistema di gestione della sicurezza alimentare, come richiesto dallo standard, audit interno e chiusura di non conformità;
  3. effettuazione del riesame della direzione;
  4. la certificazione apposita rilasciata da un organismo di certificazione accreditato dal proprietario del marchio;
  5. il mantenimento della conformità ai requisiti richiesti dallo standard.

Di conseguenza emerge che per ottenere certificazioni come la FSSC 22000, la IFS o la BRC, bisogna grossomodo seguire gli stessi passaggi. Innanzitutto si deve procedere al definire un sistema di gestione conforme alla norma di riferimento dopodiché si può procedere nel contattare un apposito organismo di certificazione accreditato per certificare che il sistema di gestione sia effettivamente conforme a quanto richiesto.

E’ fondamentale anche procedere con una specifica formazione delle risorse umane e con la fase di verifica e rodaggio dei requisiti previsti per verificare la sussistenza di eventuali non conformità. Successivamente si procede con il mantenimento della certificazione grazie ad appositi audit interni e con l’intervento, quando necessario, dell’organismo di certificazione.

Come esportare prodotti Made in Italy con la certificazione alimentare FSSC 2200

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